martedì 17 novembre 2015

I tattoo di un giocatore NBA




DAL CAPITOLO 17 "L.A. CONNECTION"


Travis Banner si è già tolto la camicia, come se non aspettasse altro che mettere in mostra l’opera d’arte multicolore incisa sui suoi muscoli. Ogni tattoo indica una tappa della sua vita, un concetto, un’emozione. C’è la torre di Seattle, la città in cui è cresciuto in un orfanotrofio. Ci sono le parole delle canzoni che hanno segnato la sua esistenza. C’è il ritratto di Mr. Doggy, un bastardino che è stato il suo unico amico d’infanzia e di cui ha conservato una sola fotografia. Sul braccio destro svettano le alte montagne di Denver, dove ha iniziato la sua carriera NBA. Aveva tatuato anche il logo della squadra, sopra di esse, ma quando l’hanno ceduto senza preavviso, ha coperto quel disegno con l’immagine di una palla che prende fuoco. La sua passione per il basket s’è accesa ancora di più, dopo quel voltafaccia. Sulla schiena c’è una carpa Koi giapponese che risale la cascata, segno di determinazione nella riuscita di un sogno, ma le acque si confondono con il fiume Mississippi che attraversa la città di New Orleans, dove ha giocato per due anni e dove ha assistito al disastro provocato dall’uragano Katrina. Ci sono le palme di Malibu, segno del suo arrivo a Los Angeles. E poi un dragone viola che percorre tutto il suo braccio sinistro, secondo la tradizione orientale simbolo del destino, della forza e dell’equilibrio tra cielo e terra. Nella zampa destra, tre artigli stringono la sfera del desiderio, che è una palla da basket dorata che contiene il simbolo dei Lakers. Giocare nella squadra di Magic Johnson è per lui un sogno diventato realtà. Sul petto, a destra, c’è un cuore che arde in una fiamma azzurra. «La passione fredda, che nasce dalla mente. Il mio vero cuore batte a destra.» Appena sopra, il simbolo dei dollari. «Non bisogna amare altro, solo il denaro.»
Diversi teschi, disseminati qua e là, gli ricordano amici e fratelli morti. Qualcuno ha occhiali particolari sulle orbite, cappelli, baffi, altri sigarette o joint fra i denti, uno ha la testa infilzata da una siringa, «James, morto per eroina tre anni fa». Il collo di Travis è fatto a scaglie simili a quelle di un rettile. «Se vuoi sopravvivere in questo mondo senza pietà, devi essere viscido e a sangue freddo, come i serpenti».

eBook disponibile in tutti gli store digitali (Amazon, Apple Store, LaFeltrinelli, IBS)

Per ordinare il libro in formato cartaceo:

http://ilmiolibro.kataweb.it/libro/narrativa/189246/nba-lultimo-canestro-2/







Nessun commento:

Posta un commento